Mente ed isolamento: la cura del Sé ai tempi dell’emergenza COVID-19

Molte delle cose di cui parleremo (piccole riflessioni su alcune abitudini utili) implicano una cosa fondamentale: uno spazio e un tempo tutto vostro. Questa è di certo una cosa difficile, specie per chi non vive da solo. Ma lo spazio di cui parliamo non è solo uno spazio fisico, è uno spazio mentale in cui ci poniamo in un’ottica di riflessione personale, di pensiero e ascolto di sé. A questo tempo e questo spazio spesso non siamo abituati nelle corse giornaliere e pieni dalle tante attività. Questo è di certo il punto 0 da cui partire per raggiungere una nuova abitudine: prendersi davvero cura di sé. Vediamo piccole abitudini alle quali a volte non pensiamo, ma che possono aiutarci a tenerci con i piedi per terra in questo momento di isolamento per l’emergenza COVID-19.

  • Non alterare i ritmi circadiani (sonno-veglia).
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I ritmi circadiani sono ritmi biologici intrinseci e di natura periodica che si manifestano a intervalli di 24 ore. Si basano sulla rotazione giornaliera della terra intorno al sole (ciclo giorno-notte). Comunemente potremmo definirli ritmo sonno-veglia.  La diagnosi di questo disturbo si basa principalmente su episodi di insonnia o sonnolenza eccessiva causati da una sincronizzazione anomala tra il ciclo luce-buio nel corso delle 24 ore e il ritmo circadiano interno. Le persone che ne soffrono presentano periodi di insonnia, sonnolenza intensa o entrambe, difficoltà ad addormentarsi o risvegli frequenti o difficoltà nella fase del risveglio, che si alternano a brevi periodi senza sintomi. Il rischio che si incorre in questo periodo è un ritmo sonno-veglia non regolato sulle 24 ore, molto frequente quando si alterano le normali abitudini quotidiane.

Sebbene il tempo possa sembrare dilatato in questa situazione di isolamento per il COVID-19, sarebbe utile andare a letto alla solita ora e mettere la sveglia secondo le proprie abitudini.

ll ritmo circadiano può essere tenuto sotto controllo e migliorato tramite numerose tecniche, tra le quali il training autogeno e tecniche di auto – rilassamento, che ognuno può apprendere attraverso corsi guidati da psicologi specializzati.

  • Scandire i giorni oltre le ore
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La domenica non è come il lunedì, il mercoledì non è come il sabato. Può sembrare banale, ma è fondamentale ricordarsi di quale sia il giorno che stiamo vivendo e comportarsi di conseguenza. Anche la nostra mente è, senza accorgercene, scandita dai giorni della settimana: a ogni giorno corrispondono spesso impegni diversi e quindi stati mentali diversi, il weekend è investito emotivamente diversamente dal lunedì ad esempio o per altri è fonte di timore e solitudine. È facile quindi sentirsi smarriti davanti alla perdita dei punti cardinali della nostra vita. Tuttavia, avere un progetto è spesso ciò che ci aiuta a non perdere di vista l’obiettivo.

Il consiglio è di progettare impegni domestici scanditi dalle giornate, una sorta di nuovo planning che rispetti il giorno della settimana. Ad esempio, il lunedì farò allenamento e il sabato mangerò la pizza! Mantenere questo senso psicologico e cronologico è un buon esercizio per tenersi pronti alla ripartenza quando l’emergenza sarà rientrata.

  • Prendersi cura della propria persona.

Una delle abitudini principali che abbiamo quando non usciamo da casa, è stare in pigiama!!! Sebbene ogni tanto sia del tutto consentito, sarebbe bene non perdere i comportamenti di cura di noi stessi poiché appartengono a quella parte sana di noi stessi. Perciò oltre ad alzarci dal letto e sapere che giorno è, una bella doccia e abiti presentabili. Anche alimentazione e allenamento fanno la differenza perché contribuiscono al rilascio di endorfine e neurotrasmettitori (in base a cosa si mangia) che contribuiscono al benessere psicofisico.

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  • Mantenere i contatti sociali.
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Potremmo optare per un “isolamento sociale”. La socialità è intrinseca alla nostra natura: nasciamo entro relazioni d’altronde. E per mantenere i rapporti sociali oggi possiamo contare sulla tecnologia. Si potrebbe utilizzare questo tempo per ripensare al proprio modo di vivere le relazioni, il perché evitiamo di chiamare una specifica persona e cosa attiva in noi, o la nostra paura di restare soli. Tutte queste riflessioni possono però associarsi a chiamare qualcuno o videochiamare o comunque mantenere dei rapporti sociali tramite whatsapp o chi più ne ha più ne “usi” non solo per non sentirci soli, ma soprattutto perché nelle relazioni con l’altro può nascere anche la creatività di reinventare ancora modi “di e per” esserci.

  • Ri-progettare

Nei ritmi quotidiani caratterizzati dall’ “as soon as possible” cioè tutto e subito, quanti progetti hai rinviato?    Quanti sono falliti e ti sei arreso senza ripensarli? Allora questo tempo potrebbe essere quello giusto per fermarti con te stesso e riprenderti in mano tutti quei piani…o tutti quei sogni…che hai lasciato in sospeso. E se non puoi realizzarli adesso, magari puoi fare un piano da realizzare dopo, sul serio questa volta.

  • Legger(si).

Rimanere informati è importante, purchè non sia solo sul Coronavirus. Oltre a leggere o ascoltare le numerose e a volte eccessive informazioni veicolate sul COVID-19 durante l’isolamento, potremmo optare per altro. Potremmo ad esempio decidere di ascoltare queste informazioni una volta al giorno e dedicare il tempo alla lettura di altro. Leggere ci permetterebbe per esempio di provare emozioni che non vivremmo in questo momento o di esplorare parti di noi a cui non avevamo pensato o conoscere (o imparare a riconoscere) emozioni nuove. Quindi leggere un libro può essere un modo non solo per occupare il tempo, ma per tenerci emotivamente vivi al di là dell’angoscia del momento.

Buon isolamento per COVID-19, restate a casa e usate questo tempo “forzato” per ri-prendetevi cura di voi stessi e ricaricarvi…per questo il tempo non è mai abbastanza.

Dr.ssa Martina Vitale

Psicoterapeuta Gruppoanalista

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