Lavoro e Psiche: il Burnout

Il burnout, una sindrome di esaurimento emotivo, di depersonalizzazione e derealizzazione personale, è un disturbo lavoro correlato. Può manifestarsi in tutte quelle professioni definite d’aiuto, cioè le professioni con implicazioni relazionali molto accentuate. È una malattia in costante e graduale aumento tra i lavoratori dei paesi occidentalizzati a tecnologia avanzata e ha che fare sia con la persona che con l’organizzazione stessa. Infatti, è un problema del contesto sociale e non dell’individuo. Inizialmente, si consideravano coinvolte poche professioni (medici, infermieri ecc), ad oggi invece la definizione è stata estesa ad altre professioni come poliziotti, insegnanti, giornalisti, bibliotecari, ecc.

Proviamo ad analizzare meglio le tre caratteristiche cliniche che troviamo nella definizione. Per esaurimento emotivo ci si riferisce alla sensazione di aver oltrepassato i propri limiti fisici ed emotivi, di non riuscire più a rilassarsi e a recuperare le forze. Per depersonalizzazione invece si fa riferimento ad una risposta negativa caratterizzata da cinismo, distacco, freddezza, come una sorta di difesa verso se stessi. Infine, la derealizzazione si traduce più che altro in una ridotta realizzazione personale e una perdita di fiducia, una assenza di partecipazione al contesto dal quale ci si sente distaccati. Per questa ragione, occuparsi del problema implica una doppia attenzione: al contesto e alla persona. Prima ancora del burnOut, che si trova all’estremo clinico, si verifica una condizione di Stress Lavoro Correlato alla Sindrome di Burnout caratterizzato da quella che Seyle chiama Sindrome dell’Adattamento Generale. Essa è caratterizzato in successione da: una prima fase di allarme e di reazione agli stressors conseguente la percezione di un pericolo; una seconda fase, di resistenza, in cui le difese allertate nella prima sono in precario equilibrio, ma viene mantenuta una risposta allo stress; una terza fase di esaurimento in cui a causa della permanenza degli stressor vengono ad esaurirsi le difese, con il conseguente sviluppo di uno stato di esaurimento funzionale, esaurimento, da cui può insorgere burnout e si possono iniziare a percepire i sintomi. Coinvolto è il Sistema Nervoso Autonomo, quella parte più antica del cervello che controlla in automatico tutti i parametri fisiologici del funzionamento dell’organismo e del comportamento. Lo stesso meccanismo di attacco e fuga, ad esempio, è controllato dal sistema nervoso vegetativo così come la risposta ormonale e immunologica agli stressor. Per questa ragione, la sintomatologia sarà di tipo neuro – psichico – fisico – relazionale. 

Quali fattori o elementi contribuiscono a determinare una Sindrome di BurnOut?

I fattori  coinvolti nello sviluppo del burnOut, cioè i fattori predisponenti, sono individuabili in: sociali e personali del soggetto ossia le caratteristiche individuali (personalità, sesso, età, tolleranza, aspettative professionali, suscettibilità, stile cognitivo, background culturale, livello socio-economico, stile di vita, situazione familiare, eventi luttuosi etc.); fattori relazionali sia nella vita privata che sul posto di lavoro; fattori professionali  che riguardano l’organizzazione e le condizioni di lavoro (riforme, carico di lavoro, risorse, turni, compiti da svolgere, chiarezza dei regolamenti, flussi di comunicazione interna, frequenza delle riunioni, percorso di carriera, reporting/feedback inefficace etc.).

I sintomi invece sono classificabili in: segni comportamentali aspecifici (Assenteismo dal lavoro, apatia, stanchezza che va oltre quella potenzialmente attesa; irrequietezza cioè agitazione motoria; reazioni emotive violente ed impulsive con difficoltà nel controllare gli impulsi) e sintomi specifici legati al deterioramento progressivo dell’impegno nei confronti del lavoro e delle emozioni positive oltre ad un problema di adattamento tra la persona e il lavoro. Altra tipologia di sintomi sono quelli psicologici (senso rabbia; negativismo; rigidità di pensiero cioè difficoltà a cambiare il proprio punto di visto; alterazione tono dell’umore che diventa triste con rimuginio di pensiero, collasso della motivazione, caduta dell’autostima e del senso di auto efficacia ,perdita di controllo) e psico somatici (disfunzioni gastrointestinali, neurologiche, sessuali e malattie della pelle). 

Se si riscontrano dunque diversi sintomi che potrebbero essere indice di una Sindrome Generale dell’Adattamento o di BurnOut è importante rivolgersi ad uno Psicologo/Psicoterapeuta o al proprio medico di base chiedendo il riferimento di un professionista dell’area Psicologica. 

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